A Bari le tradizioni sono sacre e così è considerata la processione dei Misteri: un mix di religione e folklore con una dose di baresità.
Perché “Misteri”?
Sono raffigurazioni artistiche, ognuno dei quali rappresenta una scena della passione di Cristo.
Le statue che ripropongono gli ultimi giorni di Gesù prima della Pasqua, sono antichissime, pregiate e piene di storia e leggende.
Dalle chiese di Bari vecchia escono le statue dei Sacri Misteri in un lungo percorso di 14 ore; 9 statue portate in spalla dai fedeli percorrono le strade della città vecchia fino al borgo murattiano.
La storia dei Misteri di Bari
A Bari, in passato le processioni erano due e in rivalità tra loro: quella della Chiesa della Vallisa (nei pressi di Piazza del Ferrarese) e quella di Chiesa di San Gregorio (vicino la Basilica di San Nicola).
Uscivano insieme, dalle rispettive chiese, facendo percorsi differenti. Non c’era buon sangue tra le due e quando si incrociavano in corso Vittorio Emanuele, la devozione degenerava in rissa.
Così, nel 1825 l’arcivescovo Clary decretò che le due processioni si svolgessero ad anni alterni, tradizione giunta fino ai giorni nostri, per porre fine all’astio tra la “Pia associazione dei misteri della Vallisa” e la “Pia associazione dei misteri di San Gregorio”.
CURIOSITA’
La leggenda vuole che le sacre statue della Vallisa siano state battezzate “chiangiaminue” (piangenti), perché si diceva che nel giorno della loro uscita c’era sempre pioggia. Mentre quelle di San Gregorio, definite “vendeluse” (ventolose), perché il giorno del loro turno era caratterizzato da forte vento.
Quest’anno, dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, è il turno dei Misteri della Vallisa… ma per fortuna niente pioggia! 🙂