Un monumento di arte contemporanea sorgerà nei prossimi due anni nell’area archeologica di San Pietro, nel centro storico di Bari, la parte più antica della città, ad opera dell’artista Edoardo Tresoldi.
Chi è Edoardo Tresoldi
Artista milanese, famoso per le sue opere in rete metallica che raccontano l’intimo rapporto tra arte e paesaggio. Gioca sempre con la trasparenza della rete metallica per trascendere la dimensione spazio-temporale e narrare un dialogo tra Arte e Mondo, una sintesi visiva che si rivela nella dissolvenza dei limiti fisici dell’installazione e che indaga sulla relazione tra l’intervento artistico e i fenomeni naturali e culturali.
È famoso per la sua installazione di arte contemporanea della Basilica paleocristiana di Siponto, un progetto visionario, che dimostra un occhio rivolto al futuro, facendo però tesoro della storia e dell’arte che si è susseguita nei secoli.
La Basilica di Edoardo Tresoldi a Siponto è stata premiata con il premio speciale alla committenza della Medaglia d’Oro all’Architettura italiana, il più prestigioso premio d’architettura italiano istituito da La Triennale di Milano in collaborazione con il Mibact.

Area archeologica di San Pietro
Il sito di San Pietro conserva i resti della storia di Bari dall’età del bronzo fino alla Seconda guerra mondiale, passando per la chiesa medievale di San Pietro Maggiore e il convento francescano del XV secolo che dal 1887 ha ospitato l’ospedale consorziale, demolito nel 1969.

La tradizione fa risalire la fondazione della chiesta di San Pietro ai primordi del cristianesimo ed al leggendario passaggio di San Pietro in Puglia.
Nel 1436, accanto alla chiesa, venne edificato il convento dei frati dell’Ordine dei Minori Osservanti di San Francesco. Agli inizi del 1600, venne avviata la ristrutturazione del convento, che comportò anche la demolizione dell’antica chiesa, sostituita da una nuova. La chiesa e il convento vennero soppressi durante l’occupazione francese, agli inizi del 1800 e subirono una serie di trasformazioni a partire da un primo progetto di riduzione a gendarmeria.
Riaffiorata nel 1986, la chiesa è stata gradualmente messa in luce con le indagini archeologiche dal 2005. Dell’edificio medievale, notevole per dimensioni, articolato in tre navate absidate scandite da pilastri, sono stati evidenziati i resti dei muri perimetrali e dei pilastri divisori delle navate e, inoltre, ampi lembi della pavimentazione a grandi tasselli calcarei.
Il progetto dell’opera di Tresoldi a Bari
L’opera-monumento “porrà al centro del racconto – ha spiegato Tresoldi – il significato della stratificazione e della contaminazione. L’opera non racconterà il passato, ma lo ascolterà creando una nuova stratificazione. Stiamo cioè immaginando un nuovo anello della storia di quel posto, che da 40 anni è un vuoto urbano, cercando di aprirlo nuovamente alla città e di costruire una dimensione di spazio pubblico che parta dallo storia e arrivi ad essere una piazza viva“.
“L’opera di Tresoldi – ha commentato il sindaco Antonio Decaro – proporrà sulla scena internazionale Bari con una storia nuova e diventerà uno degli elementi identitari della nostra città, caratterizzando con un nuovo skyline fatto di materie trasparenti, il promontorio più antico di Bari, visibile dal mare e dalla terraferma“.